Cappella di Uguggione
“Per chi entra nel Castello di Vignola la cappella con gli affreschi con Storie di Cristo resta una delle esperienze più intense e vive fra opere emiliane del periodo” (A.C. Quintavalle, I freschi di Vignola e la pittura emiliana del primo Quattrocento, in “Arte Antica e Moderna”, 1962)
Al primo piano della Rocca, il piano nobile in cui si svolgeva la vita familiare dei signori e dei loro ospiti, si trova la Cappella Contrari, citata come chiesuola da un inventario del 1642 e ricordata come cappellina due secoli dopo.
La Cappella Contrari rappresenta un autentico gioiello dell’arte tardogotica dell’Italia settentrionale. Commissionata da Uguccione Contrari, nobile ferrarese, signore del castello e delle terre del contado di Vignola dal 1401, fu affrescata attorno al 1425 secondo quanto emerge dalle analisi più recenti. Le testimonianze documentali sinora rinvenute, tuttavia, non fanno cenno esplicito né ai frescanti, né alla loro opera. L’esemplare ciclo di affreschi “neogiotteschi” della Cappella Contrari rappresentano un episodio fondamentale ed originale nella cultura figurativa di ambito estense della prima metà del XV secolo.
Nonostante le ridotte dimensioni dell’ambiente (si trattava di una cappella riservata alla devozione della famiglia Contrari), il visitatore è colto da una sensazione di ammirato stupore nell’osservare gli affreschi che decorano le lunette delle pareti e le vele del soffitto.
Sulle lunette delle quattro pareti sono raffigurate: la Pentecoste (a ovest, parete della porta d’ingresso); la Resurrezione di Cristo e la sua Discesa al Limbo (parete nord); l’Ascensione (est) e l’Assunzione in cielo della Vergine e il dono della fascia con cui era cinto il suo corpo all’apostolo Tommaso (parete sud). Tali episodi, successivi alla morte di Cristo, sono da porre in relazione con le immagini della vela stellata sovrastane.