L’ambasciatore delle foreste
Presentazione del libro L’ambasciatore delle foreste, di Paolo Ciampi
dialoga con l’autore Giuseppe Leo Leonelli
Un viaggio nella vita di George Perkins Marsch, diplomatico e ambasciatore delle foreste nel mondo, dal New England all’Appennino. Appassionante come un romanzo, un libro che regala un nuovo sguardo sugli alberi, sulle montagne, e ci allerta sui cambiamenti climatici e sulla precarietà del pianeta.
Poco importa che si tratti di catastrofi che riguardano tutti, ogni volta che sente parlare di ambiente l’autore comincia a sbadigliare, preso dalla noia. A molti succede così. Un giorno un collega gli regala un libro che parla di tale George Perkins Marsh, primo ambasciatore in Italia degli Stati Uniti, nominato da Abramo Lincoln. Fa le fotocopie, le mette via, solo dieci anni più tardi capisce di chi si tratta: è l’uomo che, nel secolo del progresso e dell’industria, prima ancora che esista la stessa parola ecologia, capisce cosa sta succedendo al mondo. Il primo che parla di cambiamenti climatici e di foreste da salvare. Ne nasce un viaggio dalle foreste del New England alle foreste del nostro Appennino, passando per i deserti dell’Africa. Ma soprattutto comincia un viaggio intorno a una persona dimenticata – pensare che dall’altro lato dell’Atlantico Marsh è considerato il padre di parchi come Yellowstone – che ci regala un nuovo sguardo sugli alberi, sulle montagne, sulla stessa nostra civiltà. Non c’è più noia, con questo personaggio stravagante, che frequenta a malincuore la corte dei Savoia, ma si appassiona alle saghe di Islanda e coltiva l’idea di portare i cammelli nelle praterie degli Stati Uniti. E chi è che parla, alla fine? L’autore o l’ambasciatore delle foreste?
Paolo Ciampi, giornalista che negli anni ha lavorato per diverse testate agli inizi degli anni Duemila ha iniziato a pubblicare libri, diversi dei quali hanno ottenuto riconoscimenti nazionali e adattamenti teatrali. È l’autore della prima storia completa dei quotidiani fiorentini e delle biografie dedicate a Odoardo Beccari, Enrica Calabresi, Jessie White Mario, Beatrice di Pian degli Ontani, Filippo Pananti, Leonardo Fibonacci, George Perkins Marsh. Con Gli occhi di Salgari ha vinto nel 2004 il premio Castiglioncello, sezione biografia, intitolata a Giovanni Spadolini. Ha raccontato viaggi a piedi e in bicicletta, con particolare riferimento a Olanda, Polonia, Gran Bretagna e alcuni cammini, quali la Via degli Dei e le Foreste Casentinesi. Da Un nome è stato tratto lo spettacolo teatrale Un nome nel vento, prodotto dal Teatrino di Fondi in collaborazione con Versiliadanza, e il docufilm Una donna. Poco più di un nome, con la regia di Ornella Grassi. Una gavetta in fondo al mare è diventato uno spettacolo dell’attore Andrea Giuntini ed è stato tradotto in Grecia.
Iniziativa a cura dell’Associazione Dentro ai libri